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martedì 19 aprile 2011

Ecco il quarto conto energia

In anteprima il testo del decreto

Può essere consultato QUI.
Il provvedimento ha un respiro ampio, traguardando obiettivi a fine 2016, con un regime transitorio fino al 2012. Per quanto attiene al regime transitorio, per i piccoli impianti (da definire all’art. 3, lett. u) viene confermato il meccanismo previsto dal III Conto Energia. Per gli altri impianti, la gestione avverrà mediante la definizione di un tetto massimo di potenza installabile. Dal 2013, per tutti gli impianti scatterà un unico sistema basato sul “meccanismo alla tedesca” (tariffa omnicomprensiva, basato su un tetto di potenza installabile con l’introduzione di un limite di costo per ciascun periodo); la sommatoria dei costi del periodo (semestre), attribuibile ai diversi incentivi, dà luogo ai costi economici per “periodo”. In caso di sforamento dei tetti di costo di un periodo si passa alla tariffa incentivante prevista per il periodo successivo. Si interviene con decreto, qualora si superi l’ipotesi di potenza massima installata (23.000 MW) e di spesa (7 mld euro).
Raggiunti i volumi di realizzazioni e di costo preventivati, il settore degli investimenti nel fotovoltaico – conseguita la grid parity nel 2016, come ipotizzato nel provvedimento – dovrà sostenersi da solo e senza incentivi. Gli incentivi dovranno avere un décalage progressivo, a partire dal giugno 2011, fino ad annullarsi nel 2016.
E’ previsto il mantenimento degli incentivi per la sostituzione dei tetti in amianto. I piccoli impianti sono quelli realizzati da utenti famiglie, P.A. (definizione di cui al D.Lgs. 165/2001) e “piccolissime imprese” (con probabile soglia di 200 kW). Il grado di salvaguardia degli investimenti sarà tanto più elevato quanto più l’investimento avrà un elevato livello di maturazione. E’ prevista la redazione di un elenco (Registro) dei grandi impianti che vengono ammessi ad incentivo secondo un tetto con una graduatoria di “maturazione”, il cui primo livello sarà quello di “impianto completato”, con certificazione del distributore di rete. Altro criterio di priorità è costituito dalla fine dei lavori di realizzazione e , ancora, dalla dimensione dell’impianto, in cui è premiante la dimensione più piccola; altro criterio è la vetustà della data di autorizzazione. E’ previsto il mantenimento dei premi per gli impianti innovativi e a concentrazione, con l’istituzione di una riserva economica a ciò dedicata. Il tetto di potenza fino al 2012 per i grandi impianti è pari a circa 3.100 MW.
L’ispirarsi al sistema tedesco, prevede una tariffa omnicomprensiva con premio per l’energia prodotta e autoconsumata, unitamente a un meccanismo di autoaggiornamento, in caso di sforamento dei budget semestrali (ovvero senza interventi normativi ulteriori).
Per quanto concerne i problemi relativi agli allacciamenti, sono stati inseriti nel provvedimento elementi di garanzia per gli operatori, mediante la previsione di un periodo massimo pari a sette mesi per l’entrata in esercizio dei piccoli impianti, e pari a nove mesi per gli altri.
La durata della tariffa omnicomprensiva è ventennale. A fronte delle criticità sollevate in merito agli impianti realizzati su serre, i rappresentanti del MiSE rilevano che varranno le definizioni contenute nel III° Conto Energia.
Complessivamente, il regime degli incentivi subirà con il nuovo decreto un taglio consistente (anche legato alla contemporanea riduzione dei costi associati agli impianti), allo scopo di aumentare la potenza installata con contestuale riduzione della spesa a carico dei consumatori.
Il provvedimento prevede delle tutela a favore dell’industria nazionale sulle componenti degli impianti (inverter), nonché garanzie circa lo smaltimento e il riciclo dei moduli fotovoltaici al termine della vita utile dell’impianto.

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