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lunedì 4 luglio 2011

Il governo del fare (danni): il taglio alle rinnovabili c'è!

"allo scopo di ridurre il costo finale dell'energia per i consumatori e le imprese  a decorrere dal primo gennaio 2012, tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010".Art. 35 comma 10

Questo quanto si legge nella Manovra economica trasmessa al Quirinale.
Pare che la voce dei ministri Romani e Prestigiacomo non sia stata ascoltata, e l'annunciato taglio del 30% che dovrebbe colpire gli incentivi per le fonti rinnovabili torna a far discutere e crea non poca  preoccupazione per gli addetti ai lavori. 
A dire il vero il testo non è chiarissimo, e non si capisce bene quali tariffe andranno a subire i tagli previsti, perché si citano i regolamenti applicabili alla data 31 dicembre 2011, ossia il III Conto Energia, senza tenere  in considerazione che è entrato in vigore da poco il IV Conto Energia... ( o forse quel campione di Calderoli neanche lo sa...)
Un dato di fatto è che il settore è appena ripartito, a stento, dopo mesi in cui le banche hanno smesso di concedere finanziamenti, e in cui i cittadini sono stati bombardati da una miriade di notizie atte a fare disinformazione, e far passare il fotovoltaico come una grande truffa colossale!
Questa notizia rischia di far ricadere tutte le aziende, i liberi professionisti, e gli operatori del settore, in un baratro di incertezza e nell'impossibilità di lavorare!
Ma è possibile che ogni volta che c'è da raschiare qualcosa, i settori che devono essere maggiormente colpiti sono gli unici che stanno crescendo, e gli unici che possono generare un minimo di ricchezza diffusa e posti di lavoro?
I 17 miliardi di euro che stanno andando a buttare per la TAV, quelli non li considera nessuno? 
Senza parole!