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domenica 20 marzo 2011

Rinnovabili, il Ministro Romani ha incontrato gli operatori

Il Ministro Prestigiacomo conferma nuovi incentivi da giugno. La Camera impegna il Governo a definire al più presto i nuovi incentivi

18/03/2011 - Si è svolto questo pomeriggio l’incontro tra il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e gli operatori del settore delle energie rinnovabili, per discutere dei provvedimenti attuativi del Decreto Rinnovabili.


Al tavolo, programmato per martedì scorso e poi rinviato, erano presenti GSE, Enel, Terna, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Confindustria GIFI e alcune associazioni imprenditoriali delle rinnovabili.

Secondo le indiscrezioni diffuse su Facebook da SOS Rinnovabili, l’ipotesi proposta dal Ministero è quella di fissare un tetto alle risorse economiche da destinare al fotovoltaico e di tagliare del 50% gli incentivi a partire dal 1° gennaio 2012. Nel 2017 dovrebbe essere raggiunta la grid parity.


L’INCONTRO DEL MINISTRO PRESTIGIACOMO CON GLI OPERATORI
“Mentre il mondo intero, a partire dalla tragedia giapponese, accelera il passo sulle rinnovabili, l'Italia strangola il settore delle energie pulite e sicure. La volontà del Governo è quella di chiudere il fotovoltaico: da ieri sera questa scelta è stata anche dichiarata a chiare lettere nell’incontro delle associazioni dei produttori con il Ministero dell’Ambiente”. Lo ha dichiarato il presidente di Asso Energie Future, Massimo Sapienza, all’indomani dell’incontro con il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, svoltosi mercoledì scorso.

“Nell’incontro di ieri sera - ha detto Sapienza - il ministero dell’Ambiente ha espresso la sua volontà fissare una nuova tariffa a partire da giugno, con incentivi che escludono gli impianti solari medi e grandi, tagliando così fuori non solo l’industria che sta cercando di sopravvivere assieme ai suoi 150.000 lavoratori, ma anche le aziende agricole e artigianali che in questi mesi hanno investito nel fotovoltaico”. Sapienza, giudica l’incontro “un flop” in cui il Ministero ha escluso qualsiasi contrattazione: “il tetto degli 8.000 megawatt sarebbe già stato raggiunto (secondo i calcoli inesatti e contestati in varie sedi del GSE) e questo taglia il contributo italiano alla partita dell’energia pulita”.

LA CAMERA APPROVA UNA MOZIONE PRO-RINNOVABILI
Mercoledì scorso la Camera ha approvato una mozione unitaria sulle fonti rinnovabili. Montecitorio chiede al Governo di convocare immediatamente un tavolo di confronto con tutti gli operatori del settore delle rinnovabili, per definire al più presto un nuovo sistema di incentivi, di non lasciare nell’incertezza il settore delle energie rinnovabili e di emanare entro la prima decade di aprile il provvedimento attuativo del Decreto Rinnovabili. Viene chiesto, inoltre, di fare salvi gli investimenti già avviati sulla base del precedente quadro normativo e di prevedere che la riduzione nel tempo degli incentivi tenga conto di congrui tempi di transizione.

Altra richiesta è quella di definire un sistema di incentivazione che garantisca una prospettiva di crescita di lungo termine per il fotovoltaico. Nella rideterminazione degli incentivi, il Governo dovrà  tenere in considerazione, oltre alla loro sostenibilità, gli investimenti già effettuati per la realizzazione di impianti fotovoltaici, il miglioramento dell’efficienza energetica in edilizia e l’opportunità di prevedere meccanismi di adeguamento degli incentivi alle dinamiche dei costi delle tecnologie e degli impianti, e a prevedere una riduzione degli incentivi secondo la maggiore potenza degli impianti.

Viene chiesto, ancora, di favorire la realizzazione di impianti integrati su edifici e manufatti, salvaguardando il territorio agricolo dalle speculazioni, di ridurre progressivamente gli incentivi fino al raggiungimento della grid parity, di favorire la filiera corta delle bioenergie, di sostenere la ricerca e lo sviluppo tecnologico del settore fotovoltaico.

“È estremamente positivo che sullo sviluppo delle fonti rinnovabili la Camera abbia trovato l'intesa su una mozione unitaria di maggioranza e opposizione, che è stata pienamente condivisa dal Governo”. Così il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha commentato la mozione. “Il documento - ha proseguito - rappresenta un elemento di grande stimolo e di sostegno ad una politica energetica nell’ambito della quale lo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresenta un preciso impegno del Governo, alla luce dei trattati internazionali sottoscritti, che impongono all’Italia di raggiungere il 17% di energia prodotta da rinnovabili entro il 2020, ma anche nella considerazione che è importante sviluppare nel nostro paese la filiera dell’energia pulita, assecondando tecnologie che guideranno lo sviluppo energetico del futuro. Le indicazioni del Parlamento - ha concluso Prestigiacomo - aiuteranno il Governo a definire entro breve tempo un sistema di promozione delle energie rinnovabili che sia equo, in linea con gli standard europei e capace di sostenere adeguatamente un settore in grande espansione, capace di dare risposte importanti al paese sia sotto il profilo energetico che sotto il profilo occupazionale”.

Secondo Ermete Realacci, responsabile green economy del PD, “è positivo che il Parlamento abbia approvato la mozione unitaria che impegna il Governo a rivedere drasticamente il decreto legislativo sulle rinnovabili che nella forma attuale è una mannaia sull’intero settore e rischia di mandare in rovina migliaia di imprese e di addetti ai lavori. Ci auguriamo - ha aggiunto - che questa volta le indicazioni che arrivano dal Parlamento non vengano stravolte dal Governo come è accaduto con l'attuale decreto”.


L’INCONTRO DI FORZA DEL SUD CON IL MINISTRO ROMANI
Una delegazione di Forza del Sud, guidata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè, ha incontrato questa mattina il Ministro Romani. Lo comunica, in una nota, l’Ufficio stampa di Forza del Sud. “Siamo molto soddisfatti - dice Miccichè -, abbiamo analizzato con attenzione la situazione e individuato delle soluzioni per consentire alle piccole e medie imprese del Sud che hanno investito nel settore delle rinnovabili di poter guardare al futuro con maggiore ottimismo.  Auspichiamo - aggiunge - che il decreto attuativo sul fotovoltaico possa essere presentato nel più breve tempo possibile, e trovi la piena condivisione da parte di tutti gli operatori del settore”.

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